
Imparare a comprendere i capricci dei bambini
I pianti, le grida, le urla e nei casi migliori vedere il propri bambino stramazzato a terra sul pavimento del supermercato o del pianerottolo quando il dirimpettaio esce di casa (come è accaduto a me qualche settimana fa), sono scene comuni alle quali quasi tutti i genitori hanno assistito.
Ogni anno molte mamme e papà cadono preda di sconforto e scoraggiamento alle prese con quelli che ritengono i capricci dei loro figli: voi come avete reagito???
In primo luogo vorrei rassicurarvi che se vi siete riconosciuti in una delle scene sopra elencate non significa che siete cattivi genitori, infatti non esistono regole, regolamenti, tabelle universali o assolute per crescere i propri figli; anzi se sei capitato in questa pagina, se stai cercando informazioni è proprio perché desideri il benessere del tuo bambino.
Probabilmente con le sue proteste vostro figlio vi sta comunicando che avete detto “no” ad un suo bisogno che lui ritiene importante, fondamentale, necessario e indispensabile in quel momento. Accettare il pianto significa riconoscere le loro emozioni e validarle, lui nel mentre sta cercando di gestire la frustrazione generata dal rifiuto della richiesta.
Vi siete mai domandati come mai vostro figlio si arrabbia così tanto quando ci siete voi e non fa lo stesso con nessun altro? Vi è mai capitato di pensare che le persone che vi conoscono meglio sono quelle con cui vi capita di litigare o dire la vostra in modo sincero e spontaneo (cosa che non fareste con gli altri conoscenti)?
Solitamente sono le persone di cui vi fidate maggiormente, con le quali vi sentite e a vostro agio e che amate di più. Bene, loro fanno lo stesso! Siete la palestra delle loro emozioni!
La rabbia è una delle emozioni base, emozione universale e riconosciuta da ogni individuo senza distinzione di sesso, nazionalità, etnia, religione. Caratterizzata, anche, da una espressione non verbale specifica.