
L’ansia: funzionale o disfunzionale?
Ti sei mai trovato a fare un trasloco?
Hai mai seguito l’inserimento di tuo figlio al nido o alla scuola materna?
Hai dovuto affrontare una malattia?
Ti è capitato di guidare per ore in una grande città nella speranza di raggiungere la tua meta in orario?
Questi sono solo alcuni esempi di episodi che normalmente accadono nella quotidianità di ognuno di noi, eventi che non ci lasciano indifferenti, anzi ci procurano malessere, tensione, nervosismo, agitazione e paura.
Ci troviamo ad affrontare una forte pressione fisica e psicologica che mal gestiamo, perché lo stress è la risposta che diamo a situazioni difficili che richiedono un nuovo adattamento: una gravidanza, un cambio di lavoro, comprare una casa, organizzare il matrimonio.
L’ansia è una delle emozioni di base (non possiamo non provarla!), sarebbe assurdo pensare di non volerla provare più: la paura ci avverte di un pericolo, ci mette in guardia.
Sappiamo bene che esistono due tipi di ansia: funzionali e disfunzionali. La prima è quella che ti permette di raggiungere l’obiettivo prefissato, per esempio superare un esame all’università.
L’ansia disfunzionale, invece, ti blocca, ti impedisce di agire in modo coerente con il tuo scopo.
Per iniziare oggi occorre che tu capisca se la minaccia è reale, tangibile, concreta oppure solo nella tua mente; il secondo passo è agire di conseguenza: se reale trovare un modo funzionale (adatto al raggiungimento dell’obiettivo), se è solo nella tua testa puoi provare a lasciarla andare.